Con le foto di Timeless Time Vincent Peters ci restituisce il ritratto denso e stratificato delle celebrità di oggi
Il prossimo 12 gennaio apre a Palazzo Reale a Milano una selezione di 90 opere in bianco e nero del fotografo tedesco, curata da Alessia Glaviano, head of global PhotoVogue. Protagonista della rassegna è la luce, strumento che l'artista utilizza per definire le emozioni e raccontare le storie dei soggetti ritratti, a loro volta capaci di riflettere quella stessa luce. Le foto, scattate dal 2001 al 2021, raffigurano celebrità come Christian Bale, Kim Basinger, Monica Bellucci, Vincent Cassel, Laetitia Casta, Cindy Crawford, Penelope Cruz, Cameron Diaz, Matt Dillon, Michael Fassbender, Scarlett Johansson, Milla Jovovich, John Malkovich, Charlize Theron ed Emma Watson.
Tutti questi personaggi vanno a costituire una specie di Olimpo contemporaneo messo sotto l'occhio dello storytelling di Peters: “È interessante come la cultura europea abbia sempre dato un'estetica dell'immagine ai propri ideali, come nel caso dei santi nelle chiese: apparentemente come noi, ma un po' meglio”, ci racconta il fotografo: “Con l'affievolirsi delle religioni e l'avvento del capitalismo i santi sono stati sostituiti dalle celebrità, proiezioni dei nostri ideali e versioni di ciò che vorremmo essere, una specie di specchio di ciò che vale davvero per noi”. Peters immerge le star in immagini che sembrano quasi dei film condensati: “Una bella foto è il ponte verso un altro luogo, un parco giochi di possibilità in cui immaginarsi. Con l'arte, la fotografia, la letteratura, il cinema o il teatro possiamo provare vite diverse dalla nostra”.
Per l'artista è proprio questo il fine ultimo della fotografia: “Senza la nostra vita sarebbe limitata alla realtà più immediata, asfissiante. Una bella immagine ti fa venire voglia di viaggiare in mondi differenti e ti connette alle emozioni più inaspettate”. Questo anche al giorno d'oggi, quando siamo circondati da un incessante flusso di immagini e stimolazioni visive: “Ci sono le foto che vogliono impressionare, che vogliono sopraffarti nel più forte dei modi. E poi ci sono quelle espressive, che vogliono raccontarti qualcosa del soggetto nel modo più personale possibile, un senso di autosvelamento. Ecco, non penso ci possa essere bellezza senza verità”.
Stili e stratificazioni
Osservando le fotografia di Vincent Peters è evidente il suo gioco di stratificazioni, non sono nel senso di livelli luminosi e compositivi, ma anche per quanto riguarda i continui rimandi a qualcosa di altro, più profondo, più culturalmente connesso. Come se ogni foto portasse a qualcosa di ulteriore: “Non ce ne rendiamo conto immediatamente, ma poi riguardiamo queste foto e sembra che sappiano qualcosa su di noi”, confida lui: “Ci svelano qualcosa, la vera storia è quella raccontata dal scattare la foto stessa. È una storia di scoperta del sé”. Una scoperta che non si deve fermare nemmeno di fronte a ciò che inizialmente sembra suscitare in noi timore: “Lo scrittore tedesco Friedrich Schiller diceva che ciò che ci spaventa più nella vita è la nostra stessa libertà di scelta”.
La mostra Timeless Time, aperta fino al 26 febbraio, vanta partner illustri come Cinecittà e Boglioli, che condividono questo spirito di avventurosa scoperta fotografica. In particolare Boglioli, che attraverso i propri capi racconta allo stesso modo delle storie uniche e irripetibili, terrà presenterà le nuove collezioni Uomo e Donna Autunno-inverno 23-24 proprio a Palazzo Reale, nella suggestiva Sala delle Otto Colonne: “Sono molto fortunato ad aver incontrato questi partner, dal realismo di Cinecittà che mi ha influenzato da sempre all'eleganza senza tempo di Boglioli che ha sempre giocato un grande ruolo nel mio codice di lavoro”, spiega Peters: “Credo molto nelle connessioni inconsce che pian piano vengono allo scoperto, e per me una di queste è sicuramente l'influenza dello stile italiano”.
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