«Dovevo rientrare in determinate taglie e look. Ora la gente vuole lavorare con me per come comunico e la mia sicurezza». La modella e art director racconta a Vogue il suo percorso e il suo brand Viveh
Vivian Hoorn: intervista e storia della modella e content creator che ha molto da insegnarci
«Sembro magra così?», chiede Vivian al suo fidanzato che la filma mentre posa in bikini in un vlog per il suo canale Youtube nel 2020. Quella domanda posta da una ragazza con un fisico asciutto, palesemente non più di una taglia 38, alla ricerca di approvazione durante il fatidico momento della prova costume - un termine che a oggi dovrebbe essere eliminato ma continua a generare picchi di ricerca da maggio a luglio - ha riecheggiato nella mia mente fino a farmi capire quante volte l'avevo ripetuta in passato. E sono sicura che è successo anche a molte altre persone. È per questo che quest'anno per riscoprire il corpo dovremmo ispirarci alla storia di Vivian Hoorn, oggi modella e content creator che usa il suo canale per diffondere contenuti e tematiche contro la normalizzazione della taglia 0 e a favore della body positivity, dopo aver superato un percorso personale e professionale che le ha fatto capire quanto gli standard fisici siano obsoleti e capaci di danneggiare la salute mentale, perchè non riconoscersi allo specchio è un meccanismo che parte dal cervello. Con il suo brand VIVEH. vuole ricordare a tutti della propria bellezza, che si ha e che si ha sempre avuto. Abbiamo chiesto a Vivian di portarci con lei attraverso alcuni punti salienti del suo percorso, ed ecco cosa ci ha raccontato.
La storia di Vivian Hoorn, dalla 38 sempre sbagliata alla prova costume senza editing
Nata ad Amsterdam nel 1992, Vivian capisce sin da piccola di voler fare la modella, per poi decidere di studiare styling all'Artemis di Amsterdam ed evolvere infine nel curriculum di fotografia e art direction. Vivian ha la passione per raccontare storie e diventare modella è stato per lei un buon modo per farlo, ma la sua attenzione per il corpo e il continuo paragone con gli altri a lungo andare l'hanno resa fragile: «Ero molto insicura, concentrata sul mio corpo e sul suo aspetto, mi confrontavo sempre con gli altri ed ero molto dura con me stessa. Dopo aver smesso di fare la modella, questa sensazione è rimasta invariata per molto tempo. Sono stata in terapia e a un certo punto ho deciso che non ne potevo più di essere così impegnata con me stessa in modo negativo.» Vivian ha deciso che la sua felicità valeva più della misura del suo interno coscia e ha quindi sposato il cambiamento del suo corpo senza smettere di mantenersi in salute. Dopo un percorso di terapia, dove elabora quanto spazio all'interno della sua mente - e della sua personalità - avessero preso le aspettative e i commenti di persone cieche di fronte agli standard irrealistici e plastici di “perfezione”, decide di iniziare a veicolare la sua passione per l'estetica e per la creazione di immagini condividendo le sue foto e i suoi look pazzeschi sui social, rendendo la sua figura protagonista di questi scatti con una eco positiva nel suo seguitissimo spazio virtuale. Vivian racconta la sua esperienza giorno per giorno, dimostrando che il percorso per arrivare ad amarsi non è facile, ma tanto doloroso quanto liberatorio. Come la collega Latecia Thomas, anche per Vivian diventare protagonista del suo immaginario ha aumentato la sua autostima, abituando a riconoscere la sua immagine come valida senza minare la sua consapevolezza tenendo gli occhi puntati sempre sui corpi altrui.
Come “superare” la prova costume secondo Vivian Hoorn, un esempio di bellezza vera da seguire
«Tutto quello di cui hai bisogno per un corpo da spiaggia sono un corpo e una spiaggia». Una frase così semplice, fattuale e realista, che ha scardinato anni e anni di sensi di colpa e circoli viziosi di molti. Le foto di Vivian mostrano il corpo vero, senza filtri, ma sopratutto nella sua naturalezza impossibile da ignorare e da non amare. Vedere il proprio corpo come nemico non è mai la soluzione, perché le battaglie interiori hanno un solo vincitore e un solo vinto, e sono sempre la stessa persona. Guardarsi allo specchio richiede un po' di coraggio a volte, ma con la consapevolezza giusta di non dover rispondere a nessuno per il proprio aspetto, solo a se stessi, certe barriere - e paranoie - cadono, come conferma Vivian: «La vita è così bella e io sono più del mio corpo o del mio aspetto. Così ho deciso che, invece di concentrarmi sull'aspetto esteriore, mi sono concentrata su quello interiore per ottenere più amore per me stessa e accettazione. Ho condiviso il mio percorso con i miei follower e la quantità di amore che ho ricevuto è stata di grande supporto. Da allora ho capito che questo era il mio scopo, rendere più persone sicure di sé.»
La dismorfia corporea e il coraggio vero di accettarsi (ma anche migliorarsi)
«Qualche anno fa, un uomo mi ha fatto notare che se fossi dimagrita di qualche taglia sarei stata davvero “perfetta”. All'epoca pesavo 10 chili in meno di adesso. L'unica cosa che riuscii a pensare in quel momento fu "ma io sono già perfetta". Ma purtroppo altre persone la vedevano diversamente. Non sono l'unica a vivere questa esperienza», racconta Vivian in un post in collaborazione con Dove sull'impatto dei body standards sulla salute mentale. È successa la stessa cosa anche alla persona che scrive questo articolo, solo che la prima volta avevo 13 anni e a fare il commento era un professore di educazione fisica. A questo episodio ne sono seguiti altri, alcuni simili, anche di recente ora che sono normopeso, per testimoniare che certi commenti vengono fatti senza cognizione di causa, ma soprattutto, di sensibilità, molto spesso da persone ancora convinte che alla magrezza corrisponda la bellezza, e ogni fisico lontano dalla taglia 38 sia bisognoso di aiuto a dimagrire. Le persone e i corpi possono essere belli anche con chili e chili “in più”, se la serenità (oltre che la salute) sono salvaguardati e valorizzati, anzi, è la corsa alla magrezza a essere malsana e a creare continue insicurezze, oltre che incendiare patologie psicologiche come l'ansia e la dismorfia corporea, “una condizione di salute mentale in cui non si riesce a smettere di pensare a uno o più difetti o imperfezioni percepite nel proprio aspetto”, un'ossessione che accompagna ogni momento della giornata e culmina ogni volta che si finisce davanti allo specchio secondo i medici di Mayo Clinic, raccontata perfettamente nel corto Disney Reflect.
Amare se stessi non è facile: la body confidence di Vivian è tutta da interiorizzare
Uno dei punti da sempre più criticati nella conversazione sulla body positivity è il concetto dell'“amare se stessi”, perché anche se nelle campagne di marketing funziona benissimo come slogan, non è affatto facile farlo, ma soprattutto suggerisce un'indulgenza, una lascività che invita a lasciarsi andare a comportamenti nocivi per la salute. La vera differenza la fa viversi al massimo la propria vita senza precludersi nulla, godendosi il proprio corpo, sano e bello, in tutte le situazioni possibili. Quando Vivian parla di come è cambiata la sua vita quando ha deciso di focalizzarsi sulla sua salute mentale e non sulla sua taglia, sono davvero cambiate molte cose: «La mia carriera di modella è cominciata all'età di 14 anni e ora ne ho 30. All'epoca dovevo rientrare in determinate taglie e look. Ora la gente vuole lavorare con me per come comunico e per la mia sicurezza. È stato un viaggio lungo e a volte intenso, ma sono felice di averlo fatto. Ho imparato molto su me stessa e sulle cose che voglio nella vita.» La sua lotta alla taglia 0 post dopo post è una vera e propria forma di riscatto per tutti i tipi di fisicità, che tutt'oggi fanno fatica a trovare spazio nel mondo della moda, ma che sottolineano il potere della personalità e del singolo oltre alla taglia del corpo, una rivendicazione d'immensa ispirazione che dissocia l'ossessione con il corpo dal valore che l'aspetto attribuisce a una persona. A questo proposito Vivian ha creato il progetto di abbigliamento VIVEH., che veste tutti i corpi dalla taglia EU34 alla EU50: «Tutte le lotte con il mio corpo e la società hanno portato alla creazione del mio brand con capi moda senza tempo disegnati su un corpo più curvo come archetipo finale, che fornisca un boost di sicurezza ogni volta che si indossa un capo, perchè come diciamo noi: il bene più potente è la fiducia in se stessi, e con VIVEH. è possibile avere stile.» Tutti i capi sono comodi ma chic, con un'estetica sensuale, senza tempo ma moderna, per donne che come Vivian si amano tutti i giorni e se ne fregano della prova costume.