Chi è Marina Doria, storia della bellissima campionessa negli anni della Dolce Vita in Riviera
Estate 1951. Due motoscafi Riva super Florida sfrecciano nel mare della baia di Portofino. A bordo ci sono la Principessa Doris Pignatelli della Leonessa di Monteroduni, il campione di bob Gigi Figoli e Marina Doria. La Riviera Ligure nei Cinquanta è un concentrato di mondanità internazionale e sport, divi hollywoodiani, sceicchi e grandi industriali si incontrano al Grand Hotel Miramare di Santa Margherita Ligure, incastonato sulla strada sinuosa, tra roccia e mare blu. È un ambiente festoso e sofisticato e Marina Doria è di casa. Lei è la bellissima campionessa elvetica di sci nautico, di discendenza italiana, che vincerà tre campionati del mondo. Si allena proprio ai bagni del Miramare, dove il proprietario Gianni Fustinoni ha fondato la prima scuola italiana dello sport che sta conquistando il jet set. Ammalia i clienti con grandi sorrisi e bikini succinti che alterna ai completini stretch sportivi. Nostalgici, gli scatti dell'epoca, ci fanno rivivere quell'atmosfera, il mito della Dolce Vita e di un'Italia che rinasce e si nutre di mare azzurro, amori estivi e calda luce mediterranea.
Il Miramare si è conquistato un'ottima fama e il bel mondo fa a gara per trascorrere una vacanza in quell'oasi della Riviera. Laurence Olivier e Vivien Leigh inaugurano la prima suite, realizzata appositamente per il loro viaggio di nozze. Presto se ne aggiungono altre, occupate da Ranieri III di Monaco, Hussein di Giordania, l’imperatore d’Etiopia Hailé Selassié. Le immagini dello sci nautico in Riviera Ligure approdano sulle prime pagine delle riviste patinate dell'epoca grazie anche alle belle campionesse che fanno da padrone di casa, come Marina Doria e Doris Pignatelli, e poi gli sportivi playboy, tra cui Gigi Figoli, ex campione di bob diventato maestro di sci d'acqua e Alberto Pederzani, gioielliere milanese che scia in maniera fantastica; molte donne belle e sofisticate che passano da lì, proprio, al suo fisico incredibile, non riescono a resistere, tra loro c'è anche Christina Onassis. Anche il giovane rampollo della famiglia reale italiana, esiliata in Portogallo dopo la caduta della monarchia, il principe Vittorio Emanuele ogni tanto si concede una “piccola bravata” e valica un confine a lui vietato in gran segreto, per terra o per mare (via yacht) per rubare un granello del fascino del Tigullio. Leonardo Freyrie, fondatore dell'azienda che produceva gli sci status symbol dei vip racconta: «Lo sci nautico era lo sport di moda», scrive nelle sue pagine social, «lo Scià di Persia, Vittorio Emanuele con Marina Doria, Re Hussein di Giordania che ci comperava cento paia di sci tutti gli anni con il logo della Real Casa, che regalava agli ospiti; i Marcos, Onassis con Jaqueline Kennedy, i figli Niarcos, l'Aga Kan in Costa Smeralda con la giovane Romina Power, la principessa Margaret con d'Urso a Positano; Brigitte Bardot, il genero dell'Imperatore del Giappone Hiroito, che era anche presidente della federazione giapponese e molti altri… abbiamo avuto anche l'onore di comparire sulla copertina di Life in America».
L'incontro di Marina Doria con il Principe Vittorio Emanuele di Savoia. L'esclusione dalla successione e l'autoproclamazione a Re d'Italia
Esattamente non è mai stato rivelato (tantomeno dai diretti interessati) come e dove si innamorarono Marina Doria e il principe Vittorio Emanuele di Savoia, di certo si sa che a presentarli è Alberto Pederzani, il campione-playboy, nel 1954 e qualche anno dopo fanno coppia fissa contro il volere del padre di Vittorio Emanuele, il re esiliato Umberto II, che tenta i tutti i modi di dividerli escludendo il figlio dal rango di erede dinastico. Marina infatti è una borghese senza sangue blu e il principe è obbligato ad ottenere il benestare del padre, il regio assenso, per potersi sposare, pena la perdita del suo status. Ma lui pazzo d'amore non vuole sentire ragioni, e per sfuggire ai divieti del padre compie un gesto sconsiderato: il 15 dicembre 1969 si autoproclama “Re d'Italia”. Nemmeno un mese dopo, l'11 gennaio 1970, sposa all'insaputa di tutti con rito civile a Las Vegas, Marina Doria: «In un negozio abbiamo comprato due fedi» raccontato in seguito il Principe «in un altro un bouquet preconfezionato, poi siamo andati davanti a un giudice di pace, il quale ci ha sposato. Era l’11 gennaio del 1970, a Las Vegas, Nevada, Usa.
Matrimonio civile di cui non informai nessuno, neanche i miei genitori». E' invece l'anno successivo che con rito religioso e cerimonia sontuosa, anche se riservata a pochi amici, tra cui Scià di Persia, Reza Pahlavi che Vittorio Emanuele e Marina Doria coronano il loro sogno d’amore il 7 ottobre 1971 si sposano a Teheran. A quel punto Umberto II prende atto dell'automatica decadenza dinastica del figlio a norma delle regie lettere patenti del 13 settembre 1780: «tanto i contraenti che i discendenti da tale matrimonio si intenderanno senz'altro decaduti dal possesso dei beni e dei diritti provenienti dalla Corona e dalla ragione di succedere nei medesimi». Anni prima, il Re aveva scritto una lettera al figlio ( nel 1960 Vittorio Emanuele quando si era fidanzato con l'attrice Dominique Claudel) che non avrebbe mai concesso il regio assenso in caso di nozze. E così fu.
Le origini di Marina Doria, figlia del re dei biscotti e discendente dall'illustre casata genovese. Il 12 febbraio compie 89 anni
Più vecchia di due anni del suo amato Principe, che come lei compiva gli anni il 12 febbraio (lui nato nel 1937 e lei nel 1935), Marina Ricolfi Doria, svizzera di nascita e italiana di discendenza, è figlia di René Ricolfi Doria, nuotatore e pallanuotista che nel 1958 fonda con l'industriale italiano Ugo Zunin la famosa azienda di biscotti e dolciumi, Doria. La famiglia Ricolfi Doria appartiene ad un ramo cadetto dell'illustre casata dei Doria che fece la storia della Repubblica marinara di Genova e spesso è stata elevata al rango marchionale in quanto discendente del marchese Francesco Giuseppe Doria ma di fatto la nobiltà non è mai stata confermata. Ci ha pensato Vittorio Emanuele a concedere a sua moglie il titolo di duchessa di Sant'Anna di Valdieri ma anche questo titolo, emanato come "decreto reale" da un re autoproclamatosi, non ha valore. Il loro legame però non è mai stato in discussione, è durato esattamente 70 anni e insieme hanno affrontato di tutto, a partire dalle vicende giudiziarie del marito accusato di favoreggiamento alla prostituzione e omicidio. Lei, nonostante la gravità delle accuse, lo ha sempre difeso senza lasciarlo mai lasciato solo, fino all'ultimo.