A pochi giorni dal Met Gala 2023 che andrà in scena il 1 maggio, festeggiamo l'evento più fashion dell'anno con una gallery dei look più spettacolari di sempre.
Countdown per il Met Gala 2023 che andrà in scena lunedì 1 maggio al Metropolitan Museum of Art di New York (nella notte tra 1 e 2 maggio ora italiana). In attesa di scoprire come gli invitati interpreteranno il dress code che celebra l'indelebile eredità di Karl Lagerfeld, abbiamo scelto di ripercorrere alcuni dei lool più straordinari degli ultimi 26 anni.
Vi ricordate, per esempio, della prima volta di Kate Moss al Met Gala, in abito minimal di Calvin Klein? E delle due amiche Liv Tyler e Stella McCartney? E che dire della principessa Diana, che rubò letteralmente la scena nel 1996? O di quando Cher si presentò (quasi) nuda in abito trasparente firmato Bob Mackie? Lo scorso anno, poi, il Met Gala con il suo red carpet ispirato al tema “The Gilded Glamour” ha visto tornare sulla scena dagli archivi di Orlando l'abito di Marilyn Monroe indossato da Kim Kardashian, con relativa polemica. Tra tutti i look sul red carpet del 2022, indimenticabile anche quello firmato Versace di Bake Lively, effetto cangiante.
Diana, Principessa del Galles in Dior (1996)
La principessa Diana prese parte al Met Gala un’unica volta, nel 1996, tre mesi dopo che la notizia del suo divorzio dal principe Carlo era stata ufficializzata. Paragonato agli standard di oggi — e al fenomeno del ‘naked dress’— il look scelto dalla principessa potrebbe sembrare anche troppo casto, ma questo abito sottoveste blu navy, un classico di Dior disegnato dall’allora direttore creativo John Galliano, simboleggiava un momento di ritrovata libertà. Il Gala del 1996 aveva reso omaggio all’eredità artistica di Christian Dior, e ovviamente Galliano era presente, e aveva accompagnato la principessa del Galles a visitare il Met, insieme all’ex direttrice di British Vogue Liz Tilberis. Impossibile dimenticare i gioielli: un choker di perle a sette fili con un enorme zaffiro e chiusura con diamante.
Cardi B in Thom Browne (2019)
“Ho scelto Thom Browne perché lui è la definizione stessa del camp”, ha detto Cardi B a Vogue mentre si preparava per il red carpet del Met Gala. Il look? Un abito rosso scuro ricamato a mano e decorato con 30.000 piume: ci sono volute 35 persone e più di 2.000 ore per realizzarlo.
Lady Gaga in Brandon Maxwell (2019)
Possiamo sempre contare su Lady Gaga quando si tratta di fare un’entrata sensazionale (che in questo caso è stata una vera performance, durata ben 16 minuti) al Met Gala. Per Celebrating Camp: Notes on Fashion, la superstar indossava un gigantesco soprabito-cappa fucsia (quasi 23 metri di tessuto utilizzati, per la precisione), creato dall’amico di lungo corso e collaboratore Brandon Maxwell. Ma non è finita lì. Nel corso della sua performance sul red carpet la cappa è stata slacciata per rivelare un lungo abito bustier nero. Che la star si è poi fatta togliere per scoprire un altro abito, questa volta rosa shocking. Per restare alla fine in slip e reggiseno neri luccicanti. “So di avere naturalmente un anima camp” ha detto a Vogue mentre si preparava per il grande evento.
Rihanna in Guo Pei (2015)
Non riuscivamo a deciderci fra l’abito-petalo di Comme des Garçons che la superstar ha indossato nel 2017 e la mise “frittata” sfoggiata nel 2015, vestito con cappa della couturier cinese Guo Pei. Ha vinto l’originale cappa gialla per il suo evidente impatto (e lo strascico di quasi cinque metri). RiRi ha rubato la scena (e sicuramente ha vinto il titolo di look dell’anno), azzeccando in pieno il tema, China: Through the Looking Glass, con un'unica, favolosa, mise: 25 chili di peso e due anni di lavoro per la sua realizzazione. La partnership Pei-RiRi è la dimostrazione di come una designer poco nota fuori dalla madrepatria sia potuta diventare un fenomeno mondiale su Vogue, prima che la serata si concludesse.
Billy Porter in The Blonds (2019)
La star di Pose Billy Porter sa bene come si fa un’apparizione sensazionale sul red carpet. La star di Broadway è arrivato al Gala sdraiato su una portantina trasportata da sei valletti a torso nudo. Voleva essere un omaggio a Elizabeth Taylor in Cleopatra. Il suo outfit? Una tuta aderente gold da “dio del sole” con tanto di ali di tre metri, disegnata da The Blonds.
Bianca Jagger in Halston (1977)
Quando il designer americano Halston lanciò la sua linea di abbigliamento omonima nel 1966, l’ establishment della moda parigina accusò il colpo. Il suo era un glamour accessibile e ribelle, indossato da una gang decadente di ragazze, le ‘Halstonettes’: fra queste c’era Bianca Jagger, la sua accompagnatrice al Gala del 1977 (il tema era Vanity Fair: A Treasure Trove) quando i protagonisti della scena trendy downtown newyorchese e i più agiati in arrivo dall’uptown si mescolavano nelle sale del Met. Jagger indossava un abito metal di Halston con scollo all’americana e una borsa da sera con coulisse dal mood “disco dance”. E dopo la festa, c’era un solo posto dove andare: un nuovo nightclub, lo Studio 54.
Diddy e Cassie (2017)
Al Met Gala si presentano in coppia di star più improbabili (vi ricordate Donatella Versace con Matt Dillon nel 1999?) e si creano anche momenti a due che di solito non sono al centro dell’attenzione sul tappeto rosso. Nel 2017, Diddy (ovvero Sean Combs) non aveva granché voglia di posare davanti ai fotografi, ma ha preferito sdraiarsi sulla scalinata del Met Museum mentre la fidanzata di allora, Cassie Ventura, posava in un elaborato abito di On Aura Tout Vu. Il risultato? Diddy ha messo da parte le regole del red carpet, regalando un momento davvero magico.
Jackie Onassis in Valentino (1979)
Facciamo un salto indietro nel tempo, e più precisamente nel 1979: quell’anno il tema del gala era Fashions of the Hapsburg Era, e Jackie Onassis aveva scelto un abito in seta nera senza spalline di Valentino con piccola cappa abbinata, e nessun gioiello a ornare il suo décolleté, cosa che avrebbe reso orgogliosi i minimalisti del red carpet di oggi. Un mood discreto che non si limitò a quella serata soltanto, ma piuttosto inaugurò uno stile che avrebbe caratterizzato il capitolo finale della vita di Onassis come editor di libri a Manhattan, dopo essere tornata negli USA in seguito alla scomparsa del suo secondo marito, l’armatore greco Aristotele Onassis.
Naomi Campbell in Versace (1995)
Nell’era più buia ante Instagram, nel 1995, quando ancora la app KiraKira (quella dei brillantini) del Met Gala 2017 era lontana anni luce (è il caso di dirlo) dalla sua ideazione, Naomi Campbell aveva sfoggiato uno sfavillante abito a colonna ricoperto di cristalli di Versace che aveva letteralmente abbagliato i paparazzi impazienti. L’abito, incredibilmente luccicante — un capolavoro di Gianni Versace— stava d’incanto a Naomi che, 25 anni dopo, è ancora una super star.
Kate Moss e Marc Jacobs (2009)
Se parliamo di accompagnatori eccellenti per il Met Gala, pochi possono dirsi all’altezza di Marc Jacobs. Il designer ha accompagnato l’amica del cuore Kate Moss nel 2009, che sfoggiava un miniabito metal e un turbante abbinato, entrambi di Marc Jacobs, (le scarpe, un paio di Tribute 2 di YSL customizzate possono essere definite come le calzature ‘most powerful’ degli anni Duemila.) Il tema di quell’anno? The Model as Muse, niente di più facile per Moss.
Katy Perry in Moschino (2019)
Se c’è un designer che sa come si crea un momento davvero scenografico (e spiritoso) al Met Gala, quello è Jeremy Scott, direttore creativo di Moschino. Il look camp creato per la sua amica Katy Perry consisteva in un abito-lampadario con tanto di lampadine accese (grazie a delle pile nascoste). “Chi è mai stato a un gran ballo in una sala senza lampadario”?! aveva detto Scott, impassibile, a Vogue.
Liv Tyler e Stella McCartney (1999)
Liv Tyler e Stella McCartney, entrambe figlie di icone rock, si sono presentate sul red carpet insieme, nel 1999, indossando T-shirt personalizzate con la scritta “Rock Royalty”, in linea sia con il tema del Gala di quell’anno (Rock Style) ma anche con il loro autorevole lignaggio. Lo stile essenziale, ma malizioso, che probabilmente farebbe scalpore anche oggi, lanciò all’istante un nuovo trend di magliette fai-da-te che avrebbe dominato lo street style per molte stagioni a venire (incluse le T-shirt monospalla).
Kylie e Kendall Jenner in Versace (2019)
Come si preparano due delle famiglie più famose dei social per mostrarsi al mondo intero? Architettano un look spettacolare: due scenografici abiti Versace in colori vibranti, e un tripudio di piume. Kylie Jenner, che si è presentata al Gala con Travis Scott, ha voluto esagerare, completando il suo look lilla con una parrucca color lavanda abbinata. I colori a contrasto degli abiti delle ragazze Jenner riflettono anche il loro stile personale, lontano dalle telecamere. Kylie aveva provato a convincere Kendall a presentarsi di rosa vestita, invece che in arancio, per un look più armonico con il proprio. “Ho cercato di convincerla a vestirsi di rosa, ma il rosa non è il suo colore, dice …” , ha detto Jenner a Vogue. Il risultato? Un omaggio originalissimo allo stile showgirl, in chiave camp.
Sarah Jessica Parker in Oscar de la Renta (2014)
Non ci può essere una “greatest hits” dei look al Met Gala senza la star di Sex and the City. Il nostro look preferito? L’abito rasoterra di Oscar de la Renta che Parker ha indossato al Met Gala 2014, un omaggio al couturier anglo-americano Charles James, e degno di un gran finale con Carrie Bradshaw. Quella serata in particolare è stata importante sia per de la Renta che per Parker, che erano condirettori dell’evento. Il look dell’attrice è il risultato di un atto d’amore, un abito che lo stilista aveva creato appositamente per quell’occasione. Il dettaglio che forse non avete notato? Il disegno a rete in nero sul retro dell’abito portava la firma di de la Renta ricamata in rosso, a ‘sigillare’ l’eterna amicizia fra il designer e la sua musa.
Cher in Bob Mackie (1974)
Molti anni prima del nude look di Kendall Jenner in scintillante abito trasparente La Perla, Cher si era presentata alla seconda edizione del Met Ball sfoggiando un abito molto osé, bordato di piume, creato per lei da Bob Mackie, il suo costumista prediletto. L’abito-ragnatela luccicante della star diede il là al trend ‘naked dress’ del Met, ispirando tutta una serie di imitazioni-omaggio, fra cui l’abito di Roberto Cavalli che Kim Kardashian West ha indossato nel 2015, il leggendario outfit di Givenchy by Riccardo Tisci sfoggiato da Beyoncé (sempre nel 2015) e la provocante mise di pizzo di Madonna (anche questo di Givenchy) nel 2016.
Yeonmi Park in Alexis Mabille (2017)
Al di là dei selfie scattati in bagno e delle sigarette fumate di nascosto in giardino , il Met Gala è anche un’occasione per parlare di questioni importanti, come dimostra la rifugiata e attivista nord coreana Yeonmi Park, che si è presentata al Gala del 2017 in un abito couture rosso di Alexis Mabille, ospite del cofondatore di Airbnb Joe Gebbia. La 26enne Park, la cui autobiografia del 2015 In Order to Live: A North Korean Girl's Journey to Freedom documenta la sua fuga dalla madrepatria, non è passata inosservata sul tappeto rosso in un abito dal colore che richiamava il regime nordcoreano: un’opportunità importante per parlare di diritti umani anche all’interno di un evento dedicato alla pop culture.
Beyoncé in Givenchy by Riccardo Tisci (2015)
Ovunque vada Beyoncé, noi la seguiamo. Per l’ex stylist della star,Ty Hunter, al Gala del 2015 l’idea era proprio quella di seguirla, letteralmente. L’abito-gioiello di Givenchy Haute Couture by Riccardo Tisci indossato da Beyoncé necessitava di un controllo attento e continuo, per questo Hunter era sempre a portata di mano (e spesso in ginocchio) per assicurarsi che il vestito fosse sempre posizionato nel modo corretto perché le foto sul tappeto rosso fossero sempre perfette.
Sarah Paulson e Madonna (2017)
A volte anche le celeb restano folgorate dalle altre star, come dimostra l’attrice Sarah Paulson, che ha messo decisamente da parte il protocollo - un po’ datato - sul red carpet del Met Gala 2017, dove la vediamo esaltatissima in presenza di Madonna, che indossa il suo ormai iconico abito camouflage di Moschino.
Kanye West and Kim Kardashian West (2016)
Se Kanye decide (creando scalpore) di indossare un paio di jeans chiari strappati Fear Of God e lenti a contatto en pendant al Met Gala, siate certi che lo farà. Anche se il dress code recita “tech white tie”, eleganza tech. La giacca sfavillante di Kanye? Di Balmain. L’abito sfavillante di Kim? Di Balmain. Il tema dell’edizione 2016? Manus x Machina. Il rapper, va detto, non è stato l’unico a indossare i jeans sul red carpet dell’evento. A$AP Rocky nel 2017 si è presentato in total look denim di Calvin Klein, acclamato da tutto il mondo fashion.
Bella Hadid in Alexander Wang (2017)
Cosa fare quando il vostro partner, dopo tanti tira e molla, si presenta alla festa con la sua nuova fiamma? Prendete esempio da Bella Hadid. La modella dal fisico statuario era super sexy al Met Gala 2017 in body aderente con collant abbinati di Alexander Wang e profonda apertura sul retro, per la gioia dei paparazzi. “Mette davvero in risalto il fisico incredibile di Bella”, aveva detto Wang a Vogue. E aveva ragione da vendere.
Lupita Nyong'o in Prada (2014)
Gli abiti bordati di piume sono un classico del Met Ball— Julianne Moore, Rita Ora, Kirsten Dunst e Blake Lively hanno tutte indossato abiti simili sul red carpet del Gala. Ma vince a mani basse quello creato per Lupita Nyong'o da Prada in occasione del Gala 2014, il cui tema era Charles James: Bond Fashion. Con lo styling di Micaela Erlanger, è uno scenografico abito in rete verde smeraldo che strizza l’occhio allo stile flapper, decorato con piume e cristalli, completato con scarpe e piccola fascia in tono, e indossato su di un miniabito basic. Una mise che Lupita porta con l’allure di una vera cover girl di Vogue.
CREDITS BY VOGUE ITALIA