L'avremmo voluta incontrare a New York, in un caffè del West Village. Sarebbe stato un sogno vederla arrivare in punta di piedi, con i capelli svolazzanti, avvolta da qualche strato di tulle colorato. Invece l'abbiamo "conosciuta" al telefono. Perché non importa quanti anni, film e serie-sequel possiamo vedere con protagonista Sarah Jessica Parker, tutte siamo cresciute, e rimaste, in quel minuscolo appartamento di Manhattan, con il sound e le luci della città, con le amiche eclettiche, sorseggiando un Cosmopolitan in un locale sovraffollato - provato almeno una volta, solo per sentirsi in una serata che avrebbe potuto cambiare la vita. Perché per noi il personaggio, con tutto il suo mondo, si è cristallizzato nel tempo. Ma in realtà la donna è ovviamente cresciuta. Ha un marito, l'attore Matthew Broderick (con cui è sposata dal 1997) e tre figli, che ha sempre tenuto lontano dai riflettori (James Wilkie di 20 anni, e le gemelle Marion Loretta Elwell e Tabitha Hodge, di 14 anni), una casa di produzione (la Pretty Matches Productions) e la sua linea di scarpe e borse SJP by Sarah Jessica (ha da poco inaugurato una boutique in Bleecker Street). Ed è la global brand ambassador per il marchio Roc Skincare che, come l'attrice, sostiene il positive ageing, cioè promuove una visione ottimista dello scorrere del tempo. E per celebrare questa attitudine, firma RoC x SJP Kit, la pochette in edizione limitata con due besteller della linea Multi Correxion Hydrate + Plump. "Credo molto in questo modo di comunicare con le donne, sostenendo ciò che le fa stare bene e ha davvero valore. Direi che Roc è riuscito in un'impresa impegnandosi a supportare le donne ad adottare un atteggiamento positivo sul proprio futuro. Una campagna (l'attrice si riferisce al progetto Look Forward Project di cui è portavoce da un anno, ndr) che incoraggia a sostituire l'ansia per il passare del tempo alla gioia di viverlo, a non temere i cambiamenti estetici, ma ad accoglierli come parte della nostra esperienza".
Un altro messaggio importante da condividere?
Ci sono miliardi di persone e altrettante opinioni. L'unica che dovrebbe contare davvero è la propria, e di come essere buoni genitori, buoni amici, buoni partner, buoni datori di lavoro, eccetera.
L'età è un limite nel lavoro di attrice?
Penso che ci sia, spero che ci sia, sempre spazio per le persone, per le donne in particolare. Per stare davanti e dietro la macchina da presa, per creare, produrre, dirigere. Nella mia casa di produzione ci sono solo donne, il set di And Just Like That è stato dominato da donne di ogni colore, provenienza, taglia ed età. Queste sono le mie esperienze, e noto un concreto sforzo da parte di persone influenti per riuscire ad arrivare a un cambiamento reale.
Chi sono le donne che la ispirano?
Io amo le storie create da donne e sulle donne. Mi appassioneranno sempre. Mi circondo di donne che mi stimolano, che hanno vissuto diverse esperienze e quindi hanno molto da insegnarmi. Io ho molto da imparare. Sono un'entusiasta. Possono essere membri della troupe, donne sfiorate in metropolitana, madri di cui leggo le storie sul New York Timeso che incrocio davanti alla scuola delle mie figlie, o anche artiste che non ho mai conosciuto. Mia madre è una grande fonte di ispirazione, e lo sono i miei amici, non famosi. È il modo in cui vivono queste persone che mi ispira e che a volte rappresenta una sfida per me: nel cercare di essere produttiva, interessante e brava come queste persone.
Quali valori trasmette ai suoi figli?
Anche se sembra semplice, la mia prima regola d'oro: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Poi l'onestà, la curiosità e il saper accogliere le sfide della vita, anche se a volte ci si allontana dalla propria comfort zone. Voglio che siano lettori, che leggano di persone la cui esperienza è diversa dalla loro. Voglio che sostengano l'arte e siano coinvolti nella loro comunità. Noi per primi dobbiamo dare l'esempio. Ed è emozionante vederli perseguire questi obiettivi da soli, a modo loro.
E cosa ha insegnato alle sue figlie sulla bellezza?
Non trattiamo mai l'argomento nello specifico. Condividiamo lo stupore di fronte a un bel dipinto. Possiamo vedere la bellezza in un animale, in una persona. A volte mi chiedono consigli su come prepararsi per un'occasione speciale, ma parliamo soprattutto di ciò che le fa sentire bene quando escono dalla porta di casa.
Qual è il significato di "diventare grandi" oggi?
Vuol dire accumulare esperienze, personali e professionali. Significa sapere di più, sentirmi più autorevole nella mia vita ed essere migliore in campo professionale e privato. Significa fidarsi del proprio istinto. Essere aperta alle critiche e al disaccordo, essere una persona che discute meglio. Inoltre, godersi la vita in modo molto diverso, senza tante domande e senza le preoccupazioni inutili di quando si è più giovani. Ma non cambierei il fatto di non aver dato la giusta importanza a certe sfumature quando ero una ragazza, perché è l'esperienza che ti aiuta a capire e a sapere cosa ha senso e valore.
Sono molte le campagne e i movimenti che promuovono l'accettazione di sé, ma si parla ancora di un abuso di medicina estetica...
Non spetta a me giudicare nessuno. Non conosco le storie di queste persone, non so quali lotte abbiano dovuto affrontare o quali sforzi per fare certe scelte. È buffo che conversazioni di questo tipo si concentrino ancora sulle donne, mentre agli uomini, che fanno comunque scelte precise su come affrontare il passare degli anni, mantenendosi in forma, o scegliendo interventi di medicina e chirurgia estetici, non venga mai posta una domanda sull'età. Mai. "Invecchiare con grazia" è sempre un argomento ancora applicato alle donne. Io cerco di affrontarlo ogni giorno sentendomi più vicina a me stessa, prendendomi cura della pelle senza che questo domini la mia vita. Che poi è il messaggio di Roc: crescere evitando di guardarsi a destra o sinistra, ma sentendosi sicure che l'opinione che si ha di se stesse conti più di tutte le altre.
Di che cosa si è liberata crescendo?
Della preoccupazione sulle conseguenze di prendere una decisione: a volte si scopre che le cose non vanno, ma ciò che spinge a dire sì è probabilmente la consapevolezza che valga la pena esplorare e vivere comunque quell'esperienza.